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al testo di Emanuele Marcuccio
Eternit
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Eternità1 A Nazim Hikmet Oltre quel fumo, oltre quella porta, oltre il mare immenso, oltre l’orizzonte sconfinato, oltre le piogge di mezz’agosto c’è una luce che io voglio attraversare, c’è una soglia che io voglio varcare in questa pioggia del mio vegetare, in questo mare del mio non vivere.
10 marzo 2009
1 Emanuele Marcuccio, Anima di Poesia, TraccePerLaMeta, 2014. Già edita, in I poeti contemporanei 66, Editrice Pagine, Roma, 2012.
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Emanuele Marcuccio
- 01/08/2017 19:34:00
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Ringrazio per lapprezzamento. Ho preferito però togliere il commento e tutti gli altri commenti sotto al testo delle poesie da me scritte. È più giusto che si commenti solo in questa sede.
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Loredana Savelli
- 11/11/2010 15:23:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Ho apprezzato la poesia e il commento che ne mette in rielvo la delicata profondità.
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Lorena Turri
- 11/11/2010 10:34:00
[ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]
Cè unaltra parola ripetuta: mare Il mare immenso e il mare del non vivere, che altrettanto è immenso. Pioggia e mare mi richiamano alla mente il ciclo dellacqua. Il non vivere, il vegetare sta nei giorni che si ripetono a ciclo continuo, sempre uguali, opprimenti e leternità a cui si anela sta in un "cerchio perfetto". Due aspetti, opposti del ciclo.
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